Come scegliere la lavatrice
La lavatrice è un elettrodomestico di vitale importanza: oggi siamo abituati a darne per scontata la presenza nelle nostre case e non abbiamo la benché minima idea di cosa voglia dire e quanto tempo porti via fare il bucato a mano. Eppure dobbiamo ricordare che proprio la lavatrice è da considerare come la singola invenzione che da sola ha aperto enormi possibilità per l’emancipazione femminile: liberate dal gravoso incarico di lavare i panni a mano, le donne hanno potuto dedicarsi ad altri mestieri ed entrare a tutto diritto nella forza lavoro.
Chi ha inventato la lavatrice?
Lavare i panni a mano, prima dell’avvento dell’elettrificazione massiva e dei moderni sistemi di tubazione delle case private, era un’operazione che poteva richiedere una giornata intera, tra procurarsi l’acqua dai pozzi, riscaldarla, lavare i panni, procurarsi altra acqua per risciacquarli, strizzarli a mano e infine stenderli ad asciugare. Poiché questa operazione era così gravosa, non deve stupire se i primi passi verso l’automazione di questo mestiere risalgano addirittura al XVII secolo e non a caso in due Paesi interessati dalla rivoluzione industriale come l’Inghilterra e la Germania, dove fecero la loro comparsa le prime macchine lavapanni realizzate in legno e azionate a mano. L’invenzione della prima lavatrice elettrica viene tradizionalmente ascritta all’ingegnere americano Alva J. Fisher, il cui brevetto fu depositato nel 1910. In realtà esistono altri brevetti precedenti al suo risalenti al 1907, pertanto il primato reale nella corsa all’elettrificazione della lavatrice rimane a tutt’oggi avvolto nel mistero.
Come funziona la lavatrice?
Il principio di funzionamento della lavatrice non è tanto diverso oggi da quello che era nel XVII secolo: si tratta sostanzialmente di inzuppare, insaponare e movimentare i panni sporchi fino a che non vengono puliti, dopodiché vengono anche strizzati.
I panni inseriti nel cestello rotante della lavatrice vengono inzuppati con l’iniziale riempimento della vasca nella quale il cestello è contenuto: si tratta di acqua anche molto calda (può arrivare a 90 °C) riscaldata dalla lavatrice stessa. Un getto d’acqua discioglie il detersivo caricato nell’apposito cassetto e lo riversa nel cestello che, a questo punto, inizia a muoversi per mescolare acqua e detersivo, far penetrare la soluzione nelle fibre tessili e gradualmente rimuovere lo sporco. Ognuno dei programmi di lavaggio presenti su una lavatrice si compone di diverse fasi dalla durata diversa, e il cestello stesso si muove in maniera diversa a seconda della fase e del programma selezionato. Terminate le fasi di lavaggio la macchina passa al risciacquo, caricando nuovamente acqua nella vasca e azionando di nuovo il cestello fino alla completa rimozione del sapone. L’acqua viene infine scaricata, i panni centrifugati ad alta velocità per estrarre la maggior quantità d’acqua possibile dai tessuti, e il ciclo di lavaggio è terminato.
Quale lavatrice comprare?
Tra le prime cose da prendere in considerazione quando si vuole acquistare una nuova lavatrice, le dimensioni e il tipo rivestono un ruolo prominente. Ognuno ha bisogno di assicurarsi che la nuova macchina possa venire collocata agevolmente nel proprio bagno o locale lavanderia, e per questo alcuni preferiranno orientarsi su una lavatrice dal design ultrasottile o su una a carica dall’alto. Ma parlare di dimensioni significa anche considerare la portata del cestello, che deve essere commisurata al numero di persone che vivono in casa. Consideriamo ora singolarmente queste tre caratteristiche.
La carica
Ci sono due tipi di lavatrice distinguibili in base al sistema di carico: quelle a carica frontale, dotate di un oblò trasparente sul davanti che si apre per caricare e scaricare il bucato, e quelle a carica dall’alto, dotate invece di uno sportello superiore che assolve alla stessa funzione.
Vediamo le differenze:
Carica dall’alto : sono spesso le lavatrici preferite di chi ha a disposizione poco spazio, poiché i modelli di questa tipologia sono più stretti rispetto a quella a carica frontale (circa 40 cm di larghezza contro i 60 delle altre macchine). Gli svantaggi sono che i modelli di questo tipo hanno una capacità di carico più limitata e che non è possibile utilizzare il piano superiore della lavatrice come piano d’appoggio per altri oggetti, come un cesto della biancheria o un’ asciugatrice . Inoltre, spesso i modelli a carica dall’alto sono meno ricchi di funzioni rispetto alle lavatrici a carica frontale. Alle lavatrici a carica dall’alto ci dedicheremo più approfonditamente in altra sede;
: sono spesso le lavatrici preferite di chi ha a disposizione poco spazio, poiché i modelli di questa tipologia sono più rispetto a quella a carica frontale (circa 40 cm di larghezza contro i 60 delle altre macchine). Gli svantaggi sono che i modelli di questo tipo hanno una e che non è possibile utilizzare il piano superiore della lavatrice come piano d’appoggio per altri oggetti, come un cesto della biancheria o un’ . Inoltre, spesso i modelli a carica dall’alto sono rispetto alle lavatrici a carica frontale. Alle lavatrici a carica dall’alto ci dedicheremo più approfonditamente in altra sede; Carica frontale: è sicuramente la tipologia più diffusa, non tanto per comodità (è senz’altro più agevole caricare e scaricare i panni attraverso uno sportello superiore), quanto per la maggiore capacità di carico che può raggiungere e il maggior numero di funzioni di cui è solitamente dotata rispetto alle lavatrici dell’altro tipo. Il rovescio della medaglia è naturalmente l’ingombro: anche le lavatrici dal design più snello sono sempre più larghe rispetto alle lavatrici a carica dall’alto
La capacità di carico
La capacità di carico del cestello è estremamente importante poiché da essa dipende la quantità di panni che sarà possibile lavare con un solo ciclo di lavaggio, e deve essere commisurata sia al numero di persone presenti nel nucleo abitativo, sia alla frequenza di lavaggio desiderata.
Indicativamente è possibile trovare lavatrici con cestelli dai 5 fino ai 12 kg, e un chilogrammo di bucato corrisponde più o meno all’abbigliamento quotidiano di una persona (dai calzini alla giacca). Un nucleo di quattro persone che non intenda fare più di un lavaggio a settimana si troverà bene con una lavatrice dal cestello ampio, da 8 kg di carico circa, mentre una persona che viva da sola e voglia mantenere la stessa frequenza di lavaggio non avrà bisogno di un cestello da più di 5 kg.
L’ingombro
Le dimensioni delle lavatrici sono piuttosto standardizzate: l’altezza è sempre intorno agli 85 cm, la larghezza ai 60 e la profondità ai 65 cm. Esistono però modelli compatti, spesso chiamati anche “slim“, caratterizzati da un minore ingombro in profondità: dai 65 cm standard è possibile scendere fino a soltanto 40 cm. Questo solitamente non comporta anche una perdita di funzionalità, ma impone comprensibilmente qualche limite alla capacità di carico di una lavatrice: le lavatrici “slim” difficilmente si spingono infatti oltre i 7 kg di carico.
Fatte queste importanti premesse, vediamo allora quali sono le altre fondamentali caratteristiche da valutare nella scelta della vostra nuova lavatrice.
1. Programmi
Il ventaglio dei programmi di lavaggio disponibili su una lavatrice è particolarmente rilevante per chi indossa spesso capi particolarmente delicati, come quelli in seta o lana, fa largo uso di indumenti sportivi o in generale ha un bucato misto composto da tanti tessuti diversi. Praticamente tutte le lavatrici sono dotate di un gruppo di programmi che possiamo definire “di base“:
Ciclo cotone : è probabilmente il ciclo di maggiore utilizzo, lava i capi in cotone ad una temperatura che può andare indicativamente dai 30 ai 90 °C;
: è probabilmente il ciclo di maggiore utilizzo, lava i capi in cotone ad una temperatura che può andare indicativamente dai 30 ai 90 °C; Ciclo ECO 40-60 : si tratta di un programma di lavaggio pensato soprattutto per i capi in cotone e per i lavaggi nei quali non venga raggiunta la massima capacità di carico. Utilizzando questo programma si potranno ridurre sia le tempistiche di lavaggio, sia i consumi energetici ed idrici;
: si tratta di un programma di lavaggio pensato soprattutto per i capi in cotone e per i lavaggi nei quali non venga raggiunta la massima capacità di carico. Utilizzando questo programma si potranno ridurre sia le tempistiche di lavaggio, sia i consumi energetici ed idrici; Ciclo delicato : un ciclo a temperatura tipicamente più bassa (30-40 °C) e con una centrifuga delicata per i tessuti più fragili;
: un ciclo a temperatura tipicamente più bassa (30-40 °C) e con una centrifuga delicata per i tessuti più fragili; Ciclo lana : molti modelli prevedono un ciclo apposito per il lavaggio a bassa temperatura della lana;
: molti modelli prevedono un ciclo apposito per il lavaggio a bassa temperatura della lana; Ciclo sintetici : un ciclo di lavaggio pensato per i tessuti sintetici, particolarmente gradito a chi usa molti capi sportivi;
: un ciclo di lavaggio pensato per i tessuti sintetici, particolarmente gradito a chi usa molti capi sportivi; Ciclo misti: un ciclo adatto a lavare tessuti misti, come quelli in cotone e viscosa, cotone ed elastan, eccetera.
Puntualizziamo che, a partire da marzo 2021, tutte le lavatrici immesse sul mercato devono obbligatoriamente essere dotate del programma ECO 40-60: questo è infatti il “programma tipo” sul quale si basano tutte le misurazioni risultanti nei valori che potete vedere in etichetta energetica.
In aggiunta a questo “nucleo” di programmi che praticamente tutte le lavatrici offrono, si può aggiungere un ventaglio di ulteriori cicli predefiniti. Vediamone alcuni tra i più comuni:
Centrifuga e/o centrifuga e risciacquo : due programmi semplici molto comuni che permettono di sciacquare e/o centrifugare a parte in particolare i capi resistenti;
: due programmi semplici molto comuni che permettono di sciacquare e/o centrifugare a parte in particolare i capi resistenti; Programma capi neri e/o colorati : si tratta di cicli a bassa temperatura ideati per la cura e la preservazione dei capi colorati, chiari e scuri;
: si tratta di cicli a bassa temperatura ideati per la cura e la preservazione dei capi colorati, chiari e scuri; Programma jeans : un ciclo di lavaggio energico pensato per pulire a fondo i capi in jeans;
: un ciclo di lavaggio energico pensato per pulire a fondo i capi in jeans; Lavaggio “a mano” : un ciclo delicato in cui la centrifuga è a giri molto bassi o del tutto assente;
: un ciclo delicato in cui la centrifuga è a giri molto bassi o del tutto assente; Lavaggio rapido : un ciclo velocissimo, da 30 o in alcuni casi addirittura solo 15 minuti, che permette di dare una veloce lavata a capi non particolarmente sporchi;
: un ciclo velocissimo, da 30 o in alcuni casi addirittura solo 15 minuti, che permette di dare una veloce lavata a capi non particolarmente sporchi; Macchie difficili : un ciclo pensato per il trattamento delle macchie più difficili da rimuovere, come quelle lasciate da erba, caffè, vino o sangue;
: un ciclo pensato per il trattamento delle macchie più difficili da rimuovere, come quelle lasciate da erba, caffè, vino o sangue; Programma igienizzante : sterilizza i capi lavati, interessante in particolare per chi ha bimbi molto piccoli;
: sterilizza i capi lavati, interessante in particolare per chi ha bimbi molto piccoli; Programma allergy: un ciclo di lavaggio pensato per rimuovere a fondo gli allergeni, quali i pollini e i peli di animali, dalle fibre dei vestiti.
2. Funzioni
A seconda del vostro stile di vita, potranno interessarvi o meno alcune funzioni aggiuntive della lavatrice. Vediamo qui di seguito alcune funzioni extra inerenti al lavaggio e altre relative alla praticità d’uso della lavatrice. Oltre ai programmi di lavaggio, ognuno calibrato per diversi tipi di tessuto e/o di sporco, una lavatrice può avere una serie di funzioni aggiuntive che permettono di calibrarne finemente la prestazione in base al bucato da lavare. Vediamo le più diffuse.
Rilevamento automatico del carico
Diversi modelli permettono di rilevare in automatico il peso caricato nel cestello, suggerendo all’utilizzatore quanto detersivo usare e regolando poi autonomamente il carico d’acqua, i movimenti del cestello e la velocità della centrifuga per ottenere un risultato impeccabile senza sprecare risorse.
Lavaggio automatico
Le lavatrici che sono dotate di questa funzione dispongono, oltre che dei summenzionati sensori di carico, anche di sensori di torbidità dell’acqua che rilevano il grado di sporco dei panni. Verranno quindi fornite le indicazioni sul tipo di lavaggio da effettuare e sulla quantità di detergente da usare.
Dosaggio automatico
Alcuni modelli sono dotati di un dispenser di detersivo modulare. In questi casi anche il quantitativo di detersivo necessario al lavaggio verrà erogato automaticamente. Questa funzione consente di ottimizzare sia la quantità di acqua che l’energia elettrica impiegata nel ciclo di lavaggio.
Movimenti multidirezionali
Questa funzione è legata a particolari caratteristiche strutturali. I prodotti che ne dispongono infatti sono dotati di un cestello che realizza un doppio movimento, sia rotatorio che ondulatorio. In questo modo i capi verranno smossi in modo più efficace, sempre mantenendo intatte le caratteristiche dei tessuti. Questo movimento particolare permetterà di ridurre i tempi di lavaggio fino al 50%, incidendo così anche sull’efficienza energetica.
Funzione “antipiega”
Si tratta di una modalità che, senza rinunciare alla centrifuga, tratta i capi in modo tale che all’uscita dalla lavatrice siano il meno sgualciti possibile. Si tratta di una funzionalità che si trova perlopiù sulle moderne lavatrici a vapore, capaci di generare vapore durante il lavaggio.
Centrifuga regolabile
Tutte le lavatrici oggi in commercio offrono la possibilità di regolare la velocità di centrifuga, anche se tra i vari modelli cambia la velocità massima, espressa in giri al minuto (rpm) che il cestello effettua durante la centrifuga. La velocità è un fattore determinante dell’efficacia della centrifuga, poiché più rpm consentono l’espulsione di più acqua dalle fibre dei tessuti, che quindi risultano meno umidi al termine del ciclo di centrifuga.
Troverete la classe di efficacia della centrifuga indicata sull’etichetta energetica apposta su ogni lavatrice: alle fasce di efficienza più alta corrispondono le centrifughe più veloci, che lasciano i panni meno umidi, mentre alle fasce più basse corrispondono centrifughe più lente, che lasciano i panni più bagnati.
Qui sotto proponiamo una tabella riassuntiva delle percentuali di umidità lasciate da diverse velocità di centrifuga:
rpm umidità residua 800 70% 1000 60% 1200 53% 1400 50% 1800 42%
Funzioni wireless
Possiamo dire che probabilmente ilè offerto dai modelli con velocità di punta di: costano senz’altro meno dei modelli da 1400 rpm ed estraggono appena il 3% di acqua in meno.
Le lavatrici moderne sono ormai molto spesso dotate di connettività Wi-Fi, vale a dire che possono essere connesse alla rete domestica per fruire di ulteriori opzioni e controlli. Queste funzionalità sono sostanzialmente di cinque tipi che andremo ora a vedere.
Diagnosi smart
Questa funzione è forse la più diffusa tra le lavatrici di nuova generazione appartenenti ad una fascia di prezzo medio-alta. Si tratta di un servizio di diagnostica fornito dalle varie aziende produttrici che consentirà, mediante un’applicazione per smartphone, di identificare e diagnosticare eventuali problemi o guasti.
Comandi a distanza
Un’altra utile funzione legata alla connettività è proprio quella di gestire l’intero pannello di controllo a distanza. In questo modo sarà possibile scegliere il programma preferito, attivare la lavatrice o interrompere il lavaggio, tutto direttamente dallo smartphone. L’unica cosa che dovrete ricordare sarà di caricare il cestello della lavatrice prima di uscire.
Download programmi
Alcuni modelli di fascia alta particolarmente avanzati permettono di personalizzare il ventaglio di programmi presente “di fabbrica” sulla lavatrice, aggiungendo cicli di lavaggio più particolari. Un esempio può essere il programma “trapunte e piumini”, utile sia per il lavaggio della biancheria da letto, sia di giacche e giacconi imbottiti.
Consigli e monitoraggio
Questa funzione è solitamente presente solo nei modelli di fascia alta. Anche in questo caso bisognerà accedere ad un’applicazione dedicata, dalla quale sarà possibile reperire diverse informazioni sulle condizioni dell’apparecchio: lo stato dei consumi, il livello di usura del filtro, il numero di lavaggi effettuati o la frequenza delle operazioni di pulizia. Sarà inoltre possibile ricevere consigli sul lavaggio da usare per determinati tipi di tessuti, sulle temperature e sulla velocità della centrifuga.
Domotica
Alcune delle moderne lavatrici smart sono in grado di riconoscere gli altri elettrodomestici connessi: è il caso ad esempio delle migliori lavatrici LG, capaci di riconoscere e scambiare informazioni con le asciugatrici della stessa marca.
3. Consumi e comfort
È importante valutare anche quali siano i consumi energetici e idrici che l’uso della lavatrice comporta, così come la sua rumorosità e la quantità di vibrazioni emesse durante l’uso.
Vogliamo valutare insieme queste caratteristiche proprio perché a molti interesserà utilizzare la lavatrice durante le fasce orarie a costo ridotto, quelle cioè in cui il prelievo energetico costa meno, ovvero la sera, la notte e il fine settimana. Una lavatrice a basso consumo energetico che emetta poco rumore e poche vibrazioni potrà meglio soddisfare (senza disturbare!) chi desidera ottimizzare la propria spesa energetica.
Vediamo separatamente alcuni aspetti che consideriamo importanti da valutare a questo proposito.
Consumo energetico
Le lavatrici rientrano tra quegli elettrodomestici per i quali sussiste l’obbligo di etichettatura energetica: è quindi molto semplice determinare quale macchina consumi di più e quale di meno. Dall’1 marzo 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica: sono sparite le vecchie classi di efficienza che andavano da D ad A+++ ed è stata ripristinata una scala di più facile interpretazione, che va da G ad A. Allo stesso modo, il consumo energetico (lo ricordiamo: calcolato sul programma Eco 40-60) non viene più indicato come consumo annuo, bensì come consumo ogni 100 lavaggi.
Le vecchie classi di efficienza non si traducono in maniera lineare nelle nuove: ad esempio, una lavatrice appartenente alla vecchia classe A+++ appartiene ora probabilmente alla classe C. Questo si deve al fatto che la Commissione Europea ha lasciato ampi margini di miglioramento ai produttori, così da non dover fare di nuovo ricorso a breve a classi energetiche oltre la A. Non lasciatevi quindi spaventare se la lavatrice che pensate di acquistare non è nella massima classe di efficienza: i modelli che ad oggi se ne possono fregiare sono veramente molto pochi. Confrontate nel dubbio i consumi indicati, anche tra modelli appartenenti alla stessa classe di efficienza: potrete così facilmente individuare il modello più conveniente.
Come calcolare il costo dei consumi elettrici
Calcolare il costo complessivo ogni 100 lavaggi è abbastanza semplice se si è in possesso di tutti i dati necessari. Per prima cosa occorre sapere con esattezza il costo di 1 kWh. Troverete questa informazione sulla vostra bolletta della luce, ma fate attenzione: se avete stipulato un contratto che prevede tariffe diverse in base alle fasce orarie o ai giorni della settimana dovrete prendere come riferimento il valore relativo alla fascia temporale che sfruttate maggiormente per fare il bucato. Il secondo dato che serve è il consumo in kWh della vostra lavatrice. Come abbiamo già spiegato, questo valore deve essere obbligatoriamente riportato sull’etichetta energetica e sul manuale di istruzioni.
Per calcolare il costo medio ogni 100 lavaggi basterà quindi moltiplicare il costo di 1 kWh per il consumo energetico medio riportato in etichetta. Se ad esempio la vostra lavatrice consuma 63 kWh ogni 100 lavaggi ed il costo di un kWh è di 0,18 €, il calcolo da effettuare sarà: 63 x 0,18 = 11,34 €.
Consumo idrico
È importante poi considerare anche i consumi idrici di una lavatrice, non soltanto per una questione di costi, ma anche per una questione di disponibilità di questa risorsa.
La nuova etichetta energetica europea non riporta più il consumo idrico annuo di ogni modello, bensì il consumo idrico medio per singolo ciclo di lavaggio (sempre il solito programma ECO 40-60). In generale è possibile affermare che maggiore è la capacità di carico del cestello, maggiore sarà la quantità di acqua necessaria al lavaggio. In media, le lavatrici più moderne consumano circa 40 litri d’acqua per ciclo.
Se volete delle informazioni certe sui consumi idrici della vostra lavatrice vi consigliamo di leggere con attenzione il libretto di istruzioni del prodotto, su cui dovrebbero essere riportati tutti i valori di consumo elettrico ed idrico per i vari programmi.
Rumore e vibrazioni
Anche la rumorosità della lavatrice in funzione è un fattore da tenere in considerazione, in particolare se, come dicevamo, avete intenzione di usare la lavatrice perlopiù nelle ore serali o notturne. Se poi vivete in un open space e/o in un condominio, avere una macchina silenziosa sarà necessario per ridurre al minimo il disturbo alla vostra quiete e a quella dei vostri vicini.
La nuova etichetta energetica fornisce indicazioni utili anche al fine di determinare quanto sia rumorosa una lavatrice: non vengono più indicate le emissioni sonore in dB, sia durante il lavaggio sia durante la centrifuga, ma solamente le emissioni durante la centrifuga. Viene però introdotta la classe di efficienza sonora, su una scala che va da A a D.
Bisogna però specificare che i test condotti dai produttori per determinare le emissioni sonore sono eseguiti in ambienti fonoassorbenti molto diversi dai locali che ciascuno di noi ha a disposizione, e dovrete perciò sempre tenere presente che, in casa vostra, il livello di rumore sarà inevitabilmente un po’ più alto. Aggiungete poi le diverse sensibilità personali al rumore e permettetevi una certa flessibilità nel valutare la rumorosità della lavatrice: non affannatevi insomma a cercare la macchina più silenziosa possibile in termini di dB indicati in etichetta, preoccupatevi piuttosto di restare entro un ventaglio ragionevole e di studiare il modo migliore per ridurre al minimo i rumori in casa. La maggior parte delle moderne lavatrici sono comunque in generale molto silenziose, con emissioni intorno ai 50 dB durante il lavaggio e tra i 70 e 80 dB durante la centrifuga (grossomodo lo stesso livello di rumore emesso da un aspirapolvere).
Anche il contenimento delle vibrazioni è nelle lavatrici di nuova generazione molto migliorato: l’isolamento del cestello è andato migliorando con il tempo, con l’adozione di ammortizzatori sempre più efficaci e con l’introduzione di motori a trasmissione diretta al posto dei vecchi motori con trasmissione a cinghia. Non esiste in questo caso alcuna indicazione che possa darvi un’idea di se e quanto la lavatrice vibri, in particolare durante la centrifuga, ma potete consultare le caratteristiche elencate nella scheda tecnica del prodotto per vedere se il produttore renda nota la presenza di misure particolari per attutire le vibrazioni e che tipo di motore sia presente sulla macchina.
In linea generale sappiate comunque che cicli di centrifuga a velocità basse producono ovviamente meno rumore e meno vibrazioni rispetto a cicli a velocità più elevate.
4. Manutenzione
Infine, vi potrà interessare di quale e quanta manutenzione la vostra nuova lavatrice avrà bisogno negli anni. Possiamo subito dirvi che, indipendentemente dal modello, tutte le lavatrici richiedono la pulizia del filtro di tanto in tanto, poiché il suo intasamento può impedire il corretto scarico dell’acqua. Ma andiamo con ordine e vediamo come pulire tutte le parti della lavatrice.
Lavatrice: come pulire oblò e pareti esterne
Per pulire la parte esterna della lavatrice si potrà utilizzare sia un detergente spray (ad esempio lo sgrassatore a base di sapone di Marsiglia) sia una soluzione naturale a base di acqua e aceto (o acqua e bicarbonato). Basterà spruzzare il detergente sulle pareti e quindi rimuoverlo utilizzando una spugna per superfici. Se volete usare una soluzione naturale a base di acqua calda e aceto il nostro consiglio è quello di prepararla direttamente in un flacone dotato di spruzzino. In questo modo sarà più semplice sia miscelare gli ingredienti che applicare il detergente naturale.
Se la superficie è in acciaio o in un altro materiale riflettente, sarà meglio aggiungere alla soluzione qualche goccia di olio essenziale di limone. In questo modo, oltre ad essere igienizzate, le superfici risulteranno più brillanti.
Lavatrice: come pulire il cestello
Per pulire il cestello della lavatrice è consigliabile utilizzare ingredienti naturali in grado di agire sui batteri, sterilizzando l’acciaio che compone il tamburo.
I metodi che potete provare sono essenzialmente due: potrete inserire un bicchiere d’aceto bianco direttamente nel cestello, oppure potrete scegliere di aggiungerlo, insieme a qualche cucchiaio di acqua calda, nella vaschetta dove solitamente si inserisce il detersivo. Basterà quindi attivare il ciclo di lavaggio classico, ricordando di non aggiungere capi all’interno. Il nostro consiglio è quello di inserire l’aceto nella vaschetta del sapone, così questo scomparto beneficerà dell’effetto antibatterico di questo ingrediente. Al di là di questo, molte lavatrici moderne sono dotate di programmi appositi per una buona manutenzione, che vi richiedono soltanto di effettuare, alla cadenza suggerita dai produttori, dei programmi dedicati.
Ad esempio, è molto diffusa la presenza di un programma che, con l’uso di un apposito detergente, aiuta a decalcificare le parti della lavatrice più esposte agli accumuli di calcare.
In alcuni casi è possibile anche effettuare dei cicli di pulizia “semplice” che aiutano a rimuovere residui di peli, capelli e sporco dal cestello, evitando così la formazione di cattivi odori all’interno della macchina.
Lavatrice: come pulire il filtro
Il filtro è forse il componente più complesso da pulire. Non è infatti possibile utilizzare detergenti o ingredienti naturali, ma bisognerà rimuovere i residui manualmente, aiutandosi con il getto dell’acqua, uno spazzolino o uno straccio. Non tutte le lavatrici presentano lo stesso tipo di filtro, è fondamentale quindi leggere il libretto di istruzioni del proprio modello così da capire come estrarlo. Trattandosi di un componente importante solitamente sul manuale vengono anche riportate le indicazioni per la sua pulizia. Se non dovessero essere presenti basterà rimuovere i residui di sporco dalla retina utilizzando l’acqua corrente o uno spazzolino a setole semi-dure.
Lavatrice: come pulire le guarnizioni
L’ultimo componente, ma non meno importante, da detergere è la guarnizione gommata che consente la chiusura ermetica del cestello. Per effettuare questo tipo di pulizia potrete usare sempre l’aceto o un detergente neutro. La guarnizione dev’essere pulita abbastanza frequentemente. Data la sua particolare conformazione infatti è possibile che residui di calcare e di detergenti rimangano al suo interno, favorendo la formazione di muffe e cattivi odori.
Per igienizzare questo componente basterà passarci sopra un panno di microfibra o una spugna per superfici imbevuta di aceto bianco. Vi consigliamo di effettuare questa operazione quando pulirete il cestello, così da avviare il lavaggio a vuoto necessario per il risciacquo una volta sola e risparmiare tempo ed energia elettrica.
Lavatrice e sicurezza
Vi sono poi diversi sistemi di sicurezza e prevenzione integrati su alcuni modelli, utili ad evitare i classici allagamenti o la formazione di eccessiva schiuma nel cestello, che può fuoriuscire dal cassetto del detersivo.
Se volete andare sul sicuro e acquistare una lavatrice che auspicabilmente non vi dia problemi, informatevi accuratamente sulla garanzia offerta dal produttore: è vero che vale in ogni caso la garanzia obbligatoria di due anni, ma alcuni tra i principali produttori offrono un’estensione della garanzia, gratuita o a pagamento, anche fino a cinque anni.
Molti dei migliori modelli con motore Inverter, inoltre, applicano addirittura una garanzia decennale sul buon funzionamento di questo elemento.
Le domande più frequenti sulla lavatrice
Quali sono le migliori marche di lavatrice?
Nel caso delle lavatrici, possiamo dire che il marchio può fare la differenza. Tra i brand che si contendono il mercato ve ne sono infatti alcuni ben noti, quali Miele, Samsung, Bosch, Whirlpool, Hotpoint-Ariston e LG, che si pongono sul fronte dell’innovazione, alzando costantemente lo standard qualitativo delle proprie lavatrici. Questo significa che, se volete una lavatrice dotata delle ultime tecnologie, dovrete rivolgervi a questi marchi.
I brand meno noti o più economici, come ad esempio Beko, potranno senz’altro offrirvi lavatrici di buona qualità a un prezzo in molti casi più contenuto rispetto ai grandi marchi, ma difficilmente si tratterà di modelli dalle caratteristiche o dalle funzioni particolarmente ricercate.
Quanto costa una lavatrice?
La progressione dei prezzi delle lavatrici riflette in maniera piuttosto lineare le qualità e le prestazioni di queste macchine. Se volete acquistare una lavatrice a basso costo, troverete a prezzi anche inferiori ai 200 € delle macchine in fascia energetica C, con una capacità di carico di 5-6 kg e una velocità di centrifuga massima di 1200 rpm. Se vi serve invece una macchina più capiente, che consumi meno e centrifughi più efficacemente, potreste dover arrivare a spendere fino a 500 €. Possiamo tracciare quattro fasce di prezzo indicative, con le caratteristiche di massima che potete trovare in ognuna:
Fascia di prezzo bassa : < 200 €, centrifuga da 1200 rpm, classe energetica D o E, capacità di carico 5-6 kg;
: < 200 €, centrifuga da 1200 rpm, classe energetica D o E, capacità di carico 5-6 kg; Fascia di prezzo media : 200-370 €, centrifuga da 1200-1400 rpm, classe energetica C o D, capacità di carico 6-7 kg;
: 200-370 €, centrifuga da 1200-1400 rpm, classe energetica C o D, capacità di carico 6-7 kg; Fascia di prezzo medio-alta : 390-500 €, centrifuga da 1400-1600 rpm, classe energetica B o C, capacità di carico 7-8 kg;
: 390-500 €, centrifuga da 1400-1600 rpm, classe energetica B o C, capacità di carico 7-8 kg; Fascia di prezzo alta: > 500 €, centrifuga da 1400-1600 rpm, classe energetica A o B, capacità di carico 8 kg o più.
Lavatrice o lavasciuga?
Se la lavatrice è ormai presente in qualunque casa, così non è per l’asciugatrice, sebbene questo elettrodomestico stia vivendo una rapidissima crescita in popolarità. Chi di noi non ha un balcone a disposizione per stendere i panni, oppure vive in zone geografiche dove d’inverno il freddo e l’umidità rallentano a dismisura i tempi di asciugatura del bucato, può pensare seriamente all’acquisto di un’asciugatrice.
Cosa fare però quando semplicemente lo spazio in casa per installare una macchina ingombrante quanto la lavatrice semplicemente non c’è? Al di là dell’incolonnamento delle due macchine, di cui ci siamo occupati altrove, una seconda opzione può essere l’acquisto di una lavasciuga, una macchina cioè capace sia di lavare sia di asciugare i panni. Ma le prestazioni sono soddisfacenti?
Prestazioni di lavaggio
Per quanto riguarda il lavaggio dei panni, le lavasciuga sono dotate di tutti i programmi “base” che abbiamo sopra descritto in merito alle lavatrici, e non mancano programmi aggiuntivi e varie opzioni per la personalizzazione dei diversi cicli. Le prestazioni sono pressoché equivalenti a quelle di una normale lavatrice, anche se diverse persone che hanno avuto modo di provare entrambe sembrano sostenere che una lavatrice lavi comunque meglio.
Prestazioni di asciugatura
La discrepanza nelle prestazioni tra una lavasciuga e una normale asciugatrice è invece più marcata: non è raro che i panni asciugati in lavasciuga risultino in realtà ancora leggermente umidi, richiedendo dunque un ulteriore ciclo di asciugatura.
Il problema non è perlopiù in una reale carenza di questo tipo di macchine, quanto strutturale: la capacità di carico in lavaggio e in asciugatura non è infatti la stessa, c’è sempre una discrepanza di 1-2 kg, vale a dire che ad esempio una lavasciuga con capacità di carico di 9 kg in lavaggio ne ha soltanto 7 in asciugatura. Se non si fa attenzione a quanto si carica il cestello, dunque, si finisce facilmente col caricare più panni di quanti la macchina ne possa asciugare efficacemente, ergo a fine ciclo risulteranno ancora umidi.
Dove installare la lavatrice?
Le possibilità per l’installazione della lavatrice sono limitate a quei locali della casa ove siano collocati i rubinetti di allaccio all’impianto idrico domestico: la stanza da bagno, la cucina oppure un eventuale locale lavanderia dedicato. All’interno di ciascuno di questi locali ci si può chiedere se vi possano essere interazioni potenzialmente pericolose tra la lavatrice e altri complementi presenti, o se vi sia una collocazione da preferire alle altre. Vediamo di dare una risposta qui di seguito ai dubbi più comuni.
Lavatrice vicino alla doccia
La lavatrice si può installare accanto alla doccia, a patto che sia adeguatamente protetta da eventuali schizzi d’acqua. La parete di vetro o PVC della doccia, o peggio una semplice tenda, non sono sufficienti: è necessario che la doccia sia chiusa sul lato da un muretto alto come minimo 80 cm. Si tratta di una norma di sicurezza volta a prevenire incidenti dovuti all’interazione tra acqua ed energia elettrica.
Lavatrice vicino al lavandino
La collocazione accanto al lavandino è una delle più gettonate per una lavatrice, sia per la comodità di avere molto vicino l’attacco di scarico dell’acqua, sia per la possibilità esteticamente gradevole di progettare un ripiano unico che ospiti il lavandino e che copra la lavatrice.
Lavatrice vicino al termosifone
Non vi è alcuna controindicazione all’installazione della lavatrice adiacente a un termosifone.
Lavatrice vicino al forno
Anche in questo caso non c’è alcuna controindicazione.
Come installare una lavatrice?
Nonostante molti consumatori si lascino scoraggiare da tubi, attacchi e guarnizioni, in realtà installare la lavatrice nel modo corretto è un’operazione semplice che può essere effettuata davvero da chiunque. È importante staccare sia la corrente sia l’acqua (badando a scaricare anche l’acqua residua nelle tubazioni aprendo un rubinetto) prima di procedere all’installazione, così da lavorare in totale sicurezza. Fatto questo, vediamo tutti i passaggi per l’installazione.
Attrezzi
Munitevi degli strumenti necessari all’installazione della lavatrice, nel nostro caso saranno sufficienti una chiave inglese e una a pappagallo.
Collocazione
Il primo passaggio non è prettamente tecnico, eppure è lo step più importante in assoluto, perché posizionare la lavatrice in un posto poco consono, come abiamo visto, potrebbe danneggiare sia l’apparecchio che la vostra abitazione. Il primo consiglio in questo caso è scegliere un angolo della casa che abbia il pavimento duro e ben livellato, una temperatura costante che si mantenga nella media stagionale (non dove la temperatura possa scendere sotto 0 °C) e lo spazio adatto ad accogliere l’ingombro complessivo del modello da voi scelto. Le dimensioni della nicchia possono variare in base alla tipologia di lavatrice che avete scelto di acquistare, ma in generale per gli apparecchi standard saranno sufficienti 1/1,5 m².
Altezza dei piedini
Non sempre ci si accorge che la lavatrice poggia su dei piedini, che hanno appunto la funzione di mantenere la macchina in una posizione stabile e che escluda eventuali dislivelli, ad esempio quelli causati dalle fughe delle mattonelle. I piedini delle lavatrici possono solitamente essere regolati manualmente; per assicurarvi che reggano il peso in modo stabile e livellato consigliamo comunque di stringere i bulloni con una chiave inglese. Se in casa disponete di una livella fate la prova per controllare che la lavatrice sia effettivamente posizionata in piano, altrimenti regolatevi ad occhio, magari misurando l’altezza dei piedini con un metro. Mettere in piano la lavatrice è fondamentale per evitare sia una rumorosità eccessiva, sia movimenti sbilanciati durante le fasi di lavaggio o centrifuga.
Blocchi di sicurezza
Se avete acquistato una lavatrice nuova probabilmente saranno presenti dei sigilli sulla parte posteriore e dei bulloni che bloccano il cestello, doverose precauzioni per impedire danni durante il trasporto dell’elettrodomestico. Per rimuoverli basterà utilizzare una classica chiave inglese che permetta di svitarli ed estrarli senza sforzo.
Collegamento dei tubi
I tubi di carico e scarico permettono alla lavatrice sia di attingere alla rete idrica per il ciclo di lavaggio, sia di scaricare l’acqua in eccesso. Sia i tubi che le relative guarnizioni dovrebbero essere forniti in dotazione alla lavatrice, quindi leggete attentamente il manuale di istruzioni per identificare di quali componenti si tratti.
Le case produttrici solitamente forniscono due tubi, uno per l’acqua calda ed uno per l’acqua fredda, ed entrambi dovranno essere connessi all’apposito rubinetto. Anche l’attacco per il tubo di scarico dovrebbe essere già installato nella nicchia che si è scelto di utilizzare; pur non essendo avvezzi ai lavori manuali lo riconoscerete perché, rispetto ai tubi di carico, ha un diametro decisamente più ampio. Se l’installazione è provvisoria e non avete ancora l’attacco al tubo di scarico potrete anche optare per la soluzione lavandino, appoggiando l’estremità del tubo di scarico al bordo. Fate attenzione a non tendere troppo i tubi, che devono restare sempre abbastanza laschi.
Lavaggio di prova
Dopo aver installato tutti i tubi procedete con un lavaggio di prova, attivando il programma ECO senza caricare il cestello con la biancheria e senza aggiungere detersivo. In questo modo i sistemi di controllo della lavatrice potranno attivarsi e calibrarsi ed allo stesso tempo potrete controllare di non aver fatto errori nel montaggio dei tubi.
Come si fa la lavatrice?
Come fare il bucato è la domanda cruciale che tutti ci poniamo quando cominciamo a gestire in autonomia i nostri panni sporchi, e gli incidenti sono all’ordine del giorno: capi ristretti, tessuti rovinati, colori scambiati ecc. Vediamo allora cosa lavare in lavatrice in base alle temperature indicate per il lavaggio dei vari tessuti.
Capi e tessuti che possono essere lavati a temperature alte
I tessuti e gli indumenti che possono essere lavati a temperature alte, tra i 90 e i 70 °C, non sono molti. Una temperatura così alta è infatti indicata solo per capi realizzati con tessuti molto resistenti, adatti a subire lavaggi frequenti. Con questo tipo di stoffe i lavaggi ad alte temperature sono indicati proprio perché aiutano a rimuovere le macchie e lo sporco aggressivo con più facilità. Bisogna inoltre considerare che un lavaggio a 90 °C permette anche la sterilizzazione degli indumenti, fondamentale in alcuni casi.
I tessuti che reggono meglio i lavaggi ad alte temperature sono il cotone e la canapa. I capi dovranno però essere realizzati unicamente con questi materiali e non tinti, pena la scoloritura dei capi colorati e la colorazione accidentale di quelli “al naturale”.
Ad avere questa composizione sono solitamente lenzuola, asciugamani, camicie ed indumenti per bambini. Prima di procedere con il lavaggio consigliamo comunque di leggere le indicazioni riportate sull’etichetta del capo che si vuole lavare, così da evitare brutte sorprese.
Capi e tessuti da lavare a temperature medie
Con temperature medie ci si riferisce al range che va dai 70 ai 50 °C. Si tratta di temperature sempre elevate, che risultano però meno aggressive e per questo possono essere utilizzate su tessuti più delicati.
Il carico ideale per un lavaggio a temperature medie è composto da tessuti misti. I capi solitamente realizzati con questa tipologia di tessuto sono magliette, maglioncini estivi, canottiere, pantaloni e biancheria intima. La maggior parte di questi indumenti presenta una percentuale di fibre di cotone (variabile) ed una percentuale di tessuti sintetici come l’elastane. L’accortezza principale da avere con questa tipologia di tessuto e di indumenti è la compatibilità cromatica: anche con queste temperature è possibile che i tessuti dai colori più accesi stingano. La soluzione a questo problema è separare capi chiari e capi scuri, effettuando dei lavaggi dedicati.
Capi e tessuti da lavare a freddo
Solitamente per lavaggio “a freddo” si intende il lavaggio che utilizza acqua a temperatura compresa tra i 30 e i 40 °C. I capi da lavare a freddo sono composti da tessuti delicati, che rischiano di restringersi o rovinarsi con il lavaggio. In questo gruppo troviamo quindi le bluse, i capi in viscosa, i capi in filo di cotone o alcuni capi in misto lana. Si tratta di indumenti delicati che potrebbero rovinarsi facilmente e sarà quindi necessario anche fare attenzione a non sovraccaricare il cestello e ad usare detersivi adatti a questi indumenti. La buona notizia è che, a queste temperature, il rischio di scoloritura dei capi colorati è pressoché inesistente, dunque possiamo tranquillamente caricare il cestello con capi di qualunque colore.
Anche in questo caso è comunque fondamentale controllare l’etichetta degli indumenti che si vogliono lavare poiché in alcuni casi verrà specificato se è necessario il lavaggio a mano.
Capi e tessuti da lavare a mano
Esistono infine dei tessuti e degli indumenti che non andrebbero mai lavati in lavatrice, poiché, data la loro delicatezza, con il lavaggio automatico si rischierebbe di danneggiare le fibre producendo buchi, strappi o restringimenti indesiderati.
Sconsigliamo per questo di lavare con la lavatrice indumenti imbottiti come piumoni o giacche invernali, capi in seta o capi in 100% lana, anche qualora la macchina sia dotata di cicli appositi per questi capi: si tratta di tessuti estremamente delicati e molto facili da danneggiare.
Nella lavatrice, dove mettere detersivo e ammorbidente?
Tutti sappiamo che il detersivo e gli eventuali additivi (come appunto l’ammorbidente) vanno versati nell’apposito cassetto dosatore, che si trova nell’angolo in alto a sinistra in tutte le lavatrici. Aprendo questo cassetto, però, possiamo rimanere disorientati dal constatare la presenza di 3 o 4 vani diversi a seconda del modello di lavatrice.
Niente panico: basta sapere come decifrare i simboli apposti su ciascuno di questi vani per capire a cosa servano. Ecco una semplice legenda di questi simboli:
Simbolo Significato Spiegazione Detersivo prelavaggio Usare solo per programmi con prelavaggio Detersivo lavaggio Usare per programmi senza prelavaggio Ammorbidente Opzionale. Non riempire oltre la tacca Candeggina Opzionale. Non usare con capi inidonei
Perché la lavatrice funziona male?
Specifichiamo che ilè un’opzione inclusa “di default” in alcuni programmi di lavaggio, che possiamo però anche attivare a scelta in associazione a programmi che ne sono privi. Può essere utile, ad esempio, se dobbiamo lavare panni davvero molto sporchi.L’, come dice il nome stesso, è un additivo che possiamo aggiungere al bucato se vogliamo ottenere panni particolarmente morbidi. Accertiamoci, leggendo il libretto di istruzioni, che i programmi da noi utilizzati siano compatibili con l’uso di questo additivo.Infine, il dosatore per lanon è molto comune e va usato con molta cautela: dovremo usare questo additivo solamente con tessuti che non rischino di venirne rovinati e che non siano tinti, dato che la candeggina provoca irrimediabili scoloriture.
Durante la vita di una lavatrice possono capitare, col tempo, malfunzionamenti più o meno importanti, soprattutto qualora si trascurasse la manutenzione periodica che abbiamo più sopra illustrato. Non sempre questi malfunzionamenti sono gravi a tal punto da richiedere la sostituzione della lavatrice, anzi in molti casi la soluzione è semplice e non richiede nemmeno l’intervento di un tecnico specializzato.
Vediamo quali sono allora i malfunzionamenti più comuni, le loro cause e le possibili soluzioni.
Perché la lavatrice puzza?
L’odore di muffa e di stantio è uno dei più comuni problemi che una lavatrice possa avere, ed è particolarmente fastidioso perché il cattivo odore si trasferisce durante il lavaggio anche ai nostri abiti, e rimane su di essi anche una volta asciutti.
L’odore è dovuto, per l’appunto, alla formazione di muffa nella vasca e/o nelle pieghe della guarnizione dell’oblò: questo può succedere per vari motivi. Per prevenire la formazione della muffa è necessario:
Lasciare sempre aperto l’oblò dopo aver scaricato il bucato , così che cestello e vasca possano asciugarsi per bene;
, così che cestello e vasca possano asciugarsi per bene; Non lasciare mai il bucato lavato chiuso per tante ore nella lavatrice;
il per tante ore nella lavatrice; Pulire periodicamente il cestello e la vasca.
Se ci ritroviamo con la lavatrice maleodorante, il rimedio è fortunatamente semplice, basterà lavare sia il cestello sia la guarnizione come sopra illustrato. Abbondante aceto di vino bianco e un lavaggio a vuoto alla temperatura più alta possibile saranno sufficienti a pulire e deodorare vasca e cestello, mentre per la guarnizione dovremo intervenire “in loco” con spugnetta e aceto bianco.
Perché la lavatrice non carica acqua?
Se la lavatrice non carica acqua non può avvenire nessun lavaggio, pertanto è opportuno risolvere questo problema nel minor tempo possibile. Le possibili cause per questo malfunzionamento possono essere diverse: nella ricerca della causa effettiva raccomandiamo di procedere con ordine, dalla più banale alla più seria. Ecco quali possono essere le spiegazioni:
Maniglia rotta : l’oblò della lavatrice deve essere ben chiuso, altrimenti il lavaggio non parte. Verificate che la maniglia funzioni correttamente e non vi siano elementi rotti o deformati;
: l’oblò della lavatrice deve essere ben chiuso, altrimenti il lavaggio non parte. Verificate che la maniglia funzioni correttamente e non vi siano elementi rotti o deformati; Bloccaporta malfunzionante : per lo stesso motivo bisogna assicurarsi che il gancio dello sportello venga bloccato correttamente. Provate per prima cosa ad aprirlo e richiuderlo: se il bloccaporta non scatta, dovrete smontarlo e verificare che sia alimentato dalla corrente. Se non lo fosse, andrà sostituito;
: per lo stesso motivo bisogna assicurarsi che il gancio dello sportello venga bloccato correttamente. Provate per prima cosa ad aprirlo e richiuderlo: se il bloccaporta non scatta, dovrete smontarlo e verificare che sia alimentato dalla corrente. Se non lo fosse, andrà sostituito; Il rubinetto dell’acqua è chiuso : in assoluto la più banale delle cause è l’aver dimenticato chiuso il rubinetto dell’acqua dopo aver installato la lavatrice;
: in assoluto la più banale delle cause è l’aver dimenticato chiuso il rubinetto dell’acqua dopo aver installato la lavatrice; Il tubo di carico è piegato : una curva a gomito particolarmente netta può far chiudere del tutto il tubo; è necessario staccarlo e riattaccarlo ben disteso;
: una curva a gomito particolarmente netta può far chiudere del tutto il tubo; è necessario staccarlo e riattaccarlo ben disteso; Filtro dell’elettrovalvola ostruito : l’elettrovalvola gestisce il flusso d’acqua in ingresso nella lavatrice e se il suo filtro è bloccato dal calcare non potrà far passare l’acqua. Bisogna smontarlo e decalcificarlo usando un liquido decalcificante o semplice aceto bianco;
: l’elettrovalvola gestisce il flusso d’acqua in ingresso nella lavatrice e se il suo filtro è bloccato dal calcare non potrà far passare l’acqua. Bisogna smontarlo e decalcificarlo usando un liquido decalcificante o semplice aceto bianco; Malfunzionamento del pressostato : questo componente regola la quantità d’acqua immessa nella vasca, e se si guasta la lavatrice non funziona e dà un codice di errore. A volte il malfunzionamento è causato da un problema banale, come la rottura o lo sganciamento del suo tubo di alimentazione, nel qual caso basta riattaccarlo o sostituirlo. In tutti gli altri casi servirà l’intervento del tecnico;
: questo componente regola la quantità d’acqua immessa nella vasca, e se si guasta la lavatrice non funziona e dà un codice di errore. A volte il malfunzionamento è causato da un problema banale, come la rottura o lo sganciamento del suo tubo di alimentazione, nel qual caso basta riattaccarlo o sostituirlo. In tutti gli altri casi servirà l’intervento del tecnico; Elettrovalvola interrotta: se il filtro della valvola è pulito, potrebbe essere la valvola stessa ad essere guasta. Se avete un tester elettrico usatelo per vedere se la valvola è alimentata: se non lo fosse, dovrete provvedere alla sostituzione.
Perché la lavatrice non prende l’ammorbidente?
Nella stragrande maggioranza dei casi, quando troviamo l’ammorbidente ancora nel cassetto a fine lavaggio il problema è molto banale: il cassetto è semplicemente sporco o ostruito. Sarà sufficiente estrarre il cassetto e pulirlo molto approfonditamente, sciacquandolo prima abbondantemente sotto acqua calda, strofinando poi via con uno spazzolino tutti i residui di detersivo e di ammorbidente incrostati. È particolarmente importante pulire completamente la piccola griglia che si trova proprio nello scomparto dell’ammorbidente.
A causare il problema può essere stato l’ammorbidente stesso: o ne abbiamo utilizzato troppo, e dovremo in futuro fare attenzione a non superare la soglia massima chiaramente indicata nello scompartimento, oppure ne usiamo uno troppo denso, che faremo bene in futuro a diluire con un po’ d’acqua prima di versarlo nel cassetto.
Altre cause
In un minore numero di casi la causa del malfunzionamento può essere un’altra tra le quattro qui di seguito:
L’ elettrovalvola è difettosa e non gestisce bene il getto d’acqua nel cassetto;
è e non gestisce bene il getto d’acqua nel cassetto; La scheda elettronica è difettosa e non alimenta l’elettrovalvola;
è e non alimenta l’elettrovalvola; La pressione dell’acqua è troppo bassa ;
è ; Il coperchio della tramoggia è ostruito dal calcare.
Fatta salva l’ultima di queste quattro voci, che si risolve di nuovo con un’accurata pulizia questa volta della tramoggia, le altre tre richiedono un intervento tecnico.
Perché la lavatrice perde acqua?
Per capire le cause di una perdita d’acqua dalla lavatrice è necessario per prima cosa individuare la fonte e il momento della perdita, capire cioè se essa provenga dal davanti della macchina, dal retro oppure da sotto, e durante quale fase del lavaggio si verifichi (da spenta, durante il carico d’acqua, durante lo scarico, durante il risciacquo).
Perdita a lavatrice spenta
Tocchiamo il tubo di carico lungo tutta la sua lunghezza, dall’attacco al rubinetto fino all’elettrovalvola: se troviamo bagnato presso una delle due estremità, dobbiamo staccarlo e verificare lo stato delle guarnizioni, sostituendole se fossero danneggiate. Se le guarnizioni fossero in ordine, il problema potrebbe essere un guasto dell’elettrovalvola, non più in grado di bloccare il flusso: in questo caso la dovremo sostituire.
Perdita al carico d’acqua
In questo caso il problema è probabilmente il tubo che alimenta l’acqua all’elettrovalvola della vaschetta dosatrice: se questo tubicino si sgancia o si rompe, provocherà una perdita proprio all’inizio del lavaggio, quando vi passa l’acqua destinata a disciogliere il detersivo.
Possiamo verificarne lo stato svitando il top della lavatrice: se è sganciato lo dovremo riattaccare, se è rotto andrà sostituito.
Perdita allo scarico dell’acqua
Osserviamo gli attacchi del tubo di scarico durante la fase di scarico dell’acqua: se notiamo una perdita, dovremo verificare lo stato delle guarnizioni (ed eventualmente sostituirle) oppure semplicemente stringere meglio o riposizionare in maniera più adeguata il tubo.
Perdita al risciacquo
Le cause di queste perdite sono banalissime:
Troppo detersivo : usare troppo detersivo provoca l’ostruzione del cassetto durante la fase di risciacquo. Basterà estrarre il cassetto, pulire bene lui e il suo alloggio, dopodiché fare un lavaggio a vuoto a 90 °C e il problema dovrebbe risolversi;
: usare troppo detersivo provoca l’ostruzione del cassetto durante la fase di risciacquo. Basterà estrarre il cassetto, pulire bene lui e il suo alloggio, dopodiché fare un lavaggio a vuoto a 90 °C e il problema dovrebbe risolversi; Cestello sovraccarico: anche caricare troppo il cestello può comportare fuoriuscite d’acqua, basterà osservare con più cura le indicazioni di carico massimo di ciascun lavaggio per evitare il ripetersi del problema.
Perdita frontale
Se la perdita si verifica dalla parte frontale della macchina durante tutto il lavaggio, la causa può essere il danneggiamento della guarnizione dell’oblò (che andrà quindi sostituita), oppure l’ostruzione dei tubi interni alla macchina. Questi si possono provare a pulire, ma è necessario rimuovere come minimo il top della macchina.
Perdita posteriore
Come abbiamo visto, se la perdita si verifica sul retro della macchina la causa quasi certa sono i tubi di carico e scarico, che possono essere allentati, danneggiati o avere guarnizioni usurate.
Perdita inferiore
Se la perdita d’acqua proviena da sotto la lavatrice, la causa è probabilmente un problema della pompa di scarico dell’acqua. Se va bene, ad essere danneggiata sarà soltanto la guarnizione del tappo della pompa, facilmente sostituibile, ma se il problema fosse la pompa stessa allora bisognerà farla sostituire.
Perché la lavatrice non centrifuga?
Anche in questo caso le cause della mancata centrifuga possono essere molteplici. Diciamo prima di tutto che la prima cosa da verificare è se al momento in cui dovrebbe partire la centrifuga c’è ancora acqua nella vasca: su tutte le lavatrici, infatti, la centrifuga non parte se la vasca non è completamente svuotata dall’acqua, dunque un difetto nello scarico provoca lo stop della centrifuga. Se notate dunque un residuo di acqua in vasca, saltate direttamente alla prossima domanda.
Se però la lavatrice scarica correttamente l’acqua, procediamo come al solito andando escludendo una per una tutte le possibili cause, dalla più banale alla più seria, fino a trovare quella giusta.
Verifica del programma di lavaggio
Per errore o per sbadataggine è possibile che abbiamo impostato per sbaglio un programma di lavaggio che non preveda la centrifuga (è il caso ad esempio di molti programmi per capi delicati), oppure possiamo aver erroneamente escluso la fase di centrifuga dal programma selezionato. Aiutiamoci con il libretto di istruzioni per capire se sia questo il caso.
Il cestello non gira
Proviamo a far partire un qualunque programma di lavaggio e stiamo ad osservare se il cestello, durante le normali fasi del programma, gira oppure no.
Se non gira, il problema può essere la cinghia di trasmissione (se la macchina ne è dotata) oppure il motore a trasmissione diretta. Sfortunatamente, mentre la cinghia guasta o allentata è facile da sostituire anche da soli, per i guasti dei motori a trasmissione diretta è inevitabile doversi rivolgere ad un tecnico.
Condensatore difettoso
Osserviamo il comportamento della lavatrice con carichi più o meno pesanti: se ci accorgiamo che la centrifuga “salta” solo in presenza di carichi pesanti, è probabile che il problema sia il condensatore, un elemento che però si trova solo sui modelli con timer elettromeccanico. Per chi ha dimestichezza con i lavoretti elettrici sostituire questo componente non sarà difficile, basterà procurarsene uno identico in termini di MicroFarad e procedere alla sostituzione.
Perché la lavatrice non scarica l’acqua?
I problemi alla base del mancato scarico dell’acqua sono quasi sempre molto banali e risolvibili in pochissimi minuti. Come sempre, vediamo le possibili cause dalla più banale alla più seria.
Controllare il programma
È possibile che abbiamo impostato erroneamente un programma senza scarico (ci sono su alcuni vecchi modelli) oppure che lo abbiamo escluso per errore. Avviare il programma di solo scarico dovrebbe in questo caso risolvere la faccenda.
Controllare il tubo di scarico
Se questo è ostruito, all’attacco o all’interno, dovremo liberarlo e provare a vedere se basta questo perché la lavatrice torni a scaricare.
Verificare se la lavatrice scarica
Proviamo ad effettuare un programma comprensivo di scarico staccando il tubo di scarico dal suo attacco a muro e facendolo scaricare direttamente nel lavandino, nella vasca o in un secchio. Se in questo caso la lavatrice scarica correttamente, il problema risiede a valle, cioè nell’impianto di scarico, e dovremo far intervenire un idraulico.
Verificare lo stato del filtro
Anche un filtro otturato può impedire lo scarico dell’acqua, pertanto va svitato e, se necessario, pulito con cura.
Verificare lo stato della pompa
Se il filtro è pulito, è possibile che vi siano corpi estranei (ad esempio monete, chiavi o altre cose che si possono dimenticare nelle tasche) incastrati nella pompa di scarico che ne impediscono il funzionamento. Si può fare da soli se ci si sente abbastanza pratici, altrimenti, escluse tutte le altre cause, meglio rivolgersi a un tecnico.
Chi aggiusta la lavatrice?
A chi rivolgersi allora se la nostra lavatrice è seriamente danneggiata e non siamo in grado di aggiustarla da soli?
La prima cosa da dire è che, se la macchina ha meno di due anni o anche di più se avete acquistato un’estensione di garanzia a 5 o 10 anni, dovrete chiamare il servizio clienti e farvi indicare il centro assistenza o il tecnico abilitato più vicino a voi da chiamare: durante il periodo di garanzia la riparazione dovrà essere rimborsata dal produttore, ma affinché questo avvenga è necessario rivolgersi ai riparatori ufficiali del marchio.
L’opzione del centro riparazioni ufficiale rimane valida anche una volta spirata la garanzia, ma in questo caso potrete comparare i preventivi che richiederete sia al centro autorizzato, sia ad altri professionisti quali i classici “aggiustatutto” che potete trovare sulle Pagine Gialle o tramite passaparola.
Dove si butta una lavatrice?
Una lavatrice, così come tutti i grandi elettrodomestici, è considerata un “rifiuto speciale“, che non può dunque venire smaltito attraverso la normale raccolta porta a porta settimanale, né tantomeno abbandonato in strada (pena sanzione pecuniaria).
Per lo smaltimento dei grandi elettrodomestici bisogna rivolgersi agli appositi centri di raccolta RAEE, presenti su tutto il territorio italiano, presso i quali il conferimento dei rifiuti speciali è ovviamente gratuito. Per trovare il centro di raccolta a voi più vicino potete consultare la pagina ufficiale della rete RAEE.
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