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Costano parecchio, a partire da 7-800 euro (quasi il doppio di quelli tradizionali) ma, ciononostante, è dal 2017 che le vendite dei forni con la possibilità di cuocere a vapore, come Gfk comunica periodicamente, hanno cominciato a crescere: + 5,4% nel 2017, +28,1% l’anno dopo, con un andamento simile nel 2019 e nel 2020. Una crescita che nei primi sei mesi del 2021, su base annua, secondo dati che Food24 pubblica in anteprima, è ancora più veloce: +70,5% in valore, + 61,2% in unità.

I consumatori infatti apprezzano sempre di più i vantaggi del vapore: una consistente riduzione degli sprechi, una notevole riduzione dei tempi di cottura se combinati con il calore tradizionale e un’alimentazione più variata e soprattutto più sana. Una informazione fondamentale a riprova di tutti questi requisiti: è finalmente possibile rigenerare, cioè riscaldare, gli alimenti precotti o già cotti – che prima venivano spesso gettati via – senza perdita di sapori nè di contenuti nutritivi, proprio come accade con gli apparecchi professionali.

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I limiti del vapore? Davvero pochi

I tempi, è bene saperlo, si dilatano notevolmente e bisogna sempre tenerne conto per per esempio un pollo viene pronto in circa due ore se cotto con vapore al 100 per cento.Un consiglio: non attendete troppo ad acquistare un forno con vapore perchè la carenza di materie prime e di componentistica potrebbe non solo rendere limitata l’offerta ma far levitare di molto i prezzi. Si sono infatti moltiplicate le aste parallele online di grandi piattaforme che con software-robot stanno comprando a man bassa da tutti siti delle aziende e dei retailers migliaia e migliaia di forni da incasso per poi rimetterli sul mercato ai migliori offerenti con prezzi in salita vertiginosa.

C’è vapore e vapore

Con il termine vapore vengono definiti processi di cottura molto diversi; la versione domestica è costituita da forni multiunzione che combinano le cotture tradizionali con quella a vapore con temperature sotto i 100 gradi, grazie all’immissione più o meno ripetuta di vapore creato dal riscaldamento di acqua contenuta in un serbatoio integrato nel forno.

Gli esperti la chiamano “umidità arricchita” poiché, in realtà, il vapore in senso stretto sarebbe quello prodotto, nei modelli professionali, da una caldaia alimentata posta sul retro dell’apparecchio, ma la differenza, per quanto riguarda i risultati nella cottura domestica, sono davvero minimi. Esiste anche il forno con solo vapore ma ad alta pressione, e intorno ai 120 gradi, che ha una cottura veloce anche per grandi porzioni; richiede un collegamento con l’impianto idrico e, mentre funziona, la porta deve restare chiusa. Si tratta di un elettrodomestico molto costoso, di origine professionale che ha eccezionali risultati con qualsiasi alimento. È una cottura molto simile a quella della pentola a pressione che proprio per la rapidità e per la creazione del vapore, garantisce cotture differenziate, a immersione o a rosolatura, con grande risparmio di tempo e riducendo al minimo lo spreco alimentare.

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