Il periodo di lockdown e le trasformazioni del nostro vivere sociale di tutti i giorni generati dalla pandemia globale hanno portato ad un cambiamento degli spazi all'interno delle nostre case. Non è una sorpresa il constatare come nella prima metà del 2020 molti consumatori abbiano scelto di aggiornare il proprio TV di casa, complice il maggior tempo trascorso tra le mura domestiche e la volontà di passare con un po' di svago i tempi di forzata convivenza domestica.
Da questo una spinta non solo alle vendite di TV, dalla diagonale sempre più grande e ricercati nelle caratteristiche tecniche, ma anche una diffusione dei differenti servizi di streaming video disponibili nel territorio nazionale che possono essere sfruttati al meglio grazie alla diffusione di connettività a banda larga. Altra conseguenza diretta della pandemia è stata una ricaduta sui sistemi di connettività, con accessori in grado di migliorare la copertura del segnale WiFI tra le mura di casa che sono diventati sempre più richiesti dai consumatori sino al passaggio ai più efficaci e completi sistemi con satelliti Mesh collegati tra di loro.
Più intrattenimento domestico, quindi, generato da uno stato di necessità ma che è diventato per molte famiglie una via preferenziale per spendere il tempo libero nel corso della giornata. Nuovo TV, connettività web sempre più sfruttata dai servizi di streaming video e copertura capillare del segnale WiFi nell'abitazione utile ovviamente non solo per intrattenersi ma anche per garantire le migliori condizioni per lavoro e studio da remoto. Scenari ai quali nel periodo pre-pandemia non eravamo di certo abituati, quantomeno come collettività, ma che tenderanno a restare a nostra disposizione anche quando l'emergenza sanitaria sarà definitivamente superata.
L'esperienza di intrattenimento è però generata da due dei nostri sensi: alla vista, che richiede uno schermo di grande dimensione e dalla qualità ove possibile elevata, si affianca l'udito sempre più coinvolto soprattutto nella fruizione dei contenuti video in streaming. Delegare la riproduzione audio al solo TV è però molto spesso limitante: l'esperienza che ne si ricava non è all'altezza di quanto offerto da soluzioni dedicate, soprattutto pensando all'audio multicanale.
Soundbar: un accessorio diventato indispensabile
Il mercato propone varie soluzioni, tra le quali spiccano le soundbar: sono divenute così popolari che in alcuni casi i produttori di TV le integrano direttamente all'interno dei propri TV, oppure ne forniscono una in bundle. L'esperienza finale che se ne ricava è in effetti così differente, in termini di maggiore coinvolgimento, che difficilmente se ne può fare a meno una volta sperimentata.
Le soundbar superano inoltre i limiti di posizionamento propri dei sistemi audio multicanale: i kit standard richiedono il posizionamento di 5 o più canali più subwoofer nell'ambiente domestico, con la necessità di stendere i cavi di segnale e in alcuni casi provvedere all'alimentazione con corrente. La soundbar è un blocco unico che integra tutti i diffusori richiesti, a seconda del modello anche per un'esperienza multicanale, richiedendo il solo abbinamento ad un subwoofer che in alcuni casi riceve il segnale via connessione wireless. Una volta predisposta l'alimentazione dei componenti con il collegamento alla rete domestica è spesso necessario servirsi di un solo collegamento alla TV via cavo HDMI per poter rendere operativa una soundbar. Qualora il collegamento avvenga con una porta HDMI ARC il volume di riproduzione audio della soundbar sarà regolato dal telecomando della TV, senza dover intervenire su quello fornito in dotazione.
soundbar 2.0 Slim Sharp HT-SB95
Le potenzialità di una soundbar non sono però limitate al solo collegamento con la TV: a seconda del modello sono presenti anche altre tipologie di connessione ma non manca in pressoché nessuna quella Bluetooth per il pairing con dispositivi mobile. Ecco che lo smartphone, sempre più di frequente utilizzato quale centro dei nostri contenuti multimediali soprattutto se legati alla musica, può venir facilmente collegato alla soundbar sfruttando quest'ultima per la riproduzione della musica anche e non solo attraverso uno dei vari servizi in streaming audio. In questo modo la soundbar diventa la periferica di riferimento per la riproduzione di qualsiasi tipo di contenuto audio, unendo TV e dispositivo musicale (spesso lo smartphone, ma non necessariamente solo quest'ultimo) e rendendo la fruizione della componente audio più completa e immersiva a prescindere da quale ne sia la sorgente. A seconda dei modelli troviamo anche altre possibilità di collegamento con dispositivi audio, che vanno dai classici connettori RCA a porte USB sino a connessioni digitali ottiche: i produttori offrono quanta più flessibilità possibile, così da rendere la soundbar un sistema audio che si adatta facilmente a diverse sorgenti e non solo limitata alla TV.
Le soundbar non sono tutte uguali
Come distinguere e scegliere tra le tante soundbar in commercio? Il numero dei canali che mettono a disposizione è uno degli elementi di scelta iniziali, non fosse altro perchè all'aumentare del loro numero cresce il costo d'acquisto complessivo. I modelli più semplici sono quelli 2.0, nei quali quindi trovano posto altoparlanti per il canale sinistro e per quello destro; passando allo standard 2.1 troviamo anche il subwoofer che affianca segnale stereofonico, rafforzando la riproduzione delle note più basse. I modelli 3.1 aggiungono un canale centrale, specificamente dedicato alla riproduzione dei dialoghi. Una soundbar 5.1 introduce due canali audio posteriori, sinistro e destro, introducendo al mondo dell'audio surround, mentre in un sistema 7.1 si aggiungono due canali ulteriori che riproducono suoni laterali così da rafforzare quanto generato dagli altoparlanti posteriori. Vi sono poi configurazioni identificate da 3 numeri: il primo indica il numero totale dei canali frontali e posteriori, mentre il secondo identifica il subwoofer. Il terzo numero, come nella configurazione 7.1.2, identifica il numero dei canali da soffitto dedicati ad aumentare la spazialità della riproduzione audio.
Sharp HT-SBW800, soundbar 5.1.2 con supporto Dolby Atmos
Una soundbar integrerà un numero di canali audio corrispondente allo standard per la quale sia stata sviluppata, in modo speculare a quanto ottenibile con un tradizionale setup con più diffusori fisici senza ovviamente la complessità di installazione tipica di quest'ultimo. Dimensione e posizione degli altoparlanti nella soundbar saranno quindi funzione dello standard: i canali posteriori saranno replicati utilizzando speaker montati lateralmente alla soundbar, mentre altoparlanti rivolti verso l'alto saranno quelli dedicati ai canali da soffitto per incrementare la spazialità della scena sonora.
Nell'immagine vediamo la costruzione della soundbar Sharp HT-SBW800, un modello di tipo 5.1.2 dotato di supporto alla tecnologia Dolby Atmos: nella parte frontale trovano posto i due altoparlanti per segnale stereofonico (destro e sinistro) assieme a due diffusori per il canale centrale. Sui due lati, non visibili, sono presenti due diffusori che replicano i canali posteriori mentre nella parte superiore sono presenti i due canali per l'audio da soffitto. Non visibile il subwoofer, collegato alla soundbar attraverso un canale wireless dedicato.
Dolby Atmos è un sistema sviluppato da Dolby Laboratories per i cinema, che dal 2014 è stato adattato anche per l'implementazione in impianti audio per l'home cinema. A differenza dei sistemi precedenti, basati su canali (come quello 5.1 che abbina due canali frontali, due posteriori, uno centrale e il subwoofer), Dolby Atmos è basato sugli oggetti sonori, ciascuno dotato di proprie caratteristiche sonore con una posizione nello spazio tridimensionale che può mutare nel tempo. L'implementazione per sistemi di home cinema è stata ovviamente semplificata rispetto a quella per le sale cinema: è basata quale minimo su 5.1.2 canali composti da un tradizionale setup 5.1 (frontali, posteriori, centrale e subwoofer) con l'aggiunta di 2 altoparlanti da soffitto. Le soundbar più complete in commercio sono compatibili con questo standard, assicurando una riproduzione dell'audio dei filmati compatibili che tenga conto non solo dell'effetto surround ma anche della tridimensionalità., con uno sviluppo dell'audio che si sposti tanto in orizzontale come in verticale rispetto al punto di ascolto.
Come posizionare la soundbar all'interno del nostro ambiente domestico? A differenza di un impianto audio multicanale una soundbar trova collocazione pressoché immediata subito sotto il TV, in posizione centrale frontalmente rispetto al punto di ascolto. Dovremo prestare unicamente attenzione all'altezza complessiva della soundbar, tipicamente ridotta, rispetto alla distanza dello schermo dalla base di appoggio: se si utilizza un tradizionale mobile TV i piedi sui quali è poggiato lo schermo dovranno essere superiori in altezza rispetto alla soundbar, così da evitare che quest'ultima possa coprire una parte dello schermo. Se invece lo schermo è attaccato alla parete con una struttura di tipo VESA potremo appoggiare la soundbar su un eventuale mobile posizionato sotto la TV, o fissarla direttamente a parete poco sotto lo schermo sfruttando le apposite predisposizioni.
Nell'immagine una possibile installazione di soundbar: il TV da 65 pollici di diagonale è fissato alla parete con una piastra VESA, mentre la soundbar - il modello HT-SBW800 di Sharp, nello specifico - è posta sul mobile alla base della televisione. Il segnale audio è così allineato allo schermo e può diffondersi lungo l'ambiente domestico. Se viene utilizzata, come in questo caso, una soundbar multicanale il segnale dei canali posteriori e di quelli superiori eventualmente presenti viene gestito interamente dalla soundbar: sarà sufficiente collegare l'alimentatore alla rete elettrica e il TV via porta HDMI.
È preferibile optare per una soundbar che sia per dimensioni complessive bilanciate con quelle del TV e dell'ambiente domestico nel quale è posizionato. Da questo anche un'attenzione alla potenza audio complessiva: un valore elevato rappresenta un'ottima riserva di potenza a disposizione ma non è necessario dotarsi di una soundbar eccessivamente potente quando l'ambiente domestico magari non permette di sfruttarne al massimo tutte le potenzialità.
Passiamo al subwoofer, responsabile delle frequenze più basse che caricano di effetti la visione di un film d'azione e arricchiscono la gamma sonora nella riproduzione di musica. I modelli forniti in abbinamento alle soundbar possono variare per dimensione ma in genere non sono mai eccessivamente ingombranti: il suo posizionamento è tipicamente ai lati del TV, appoggiati a terra contro la parete ad una distanza laterale che può essere di almeno 1 metro dal TV.
Tutte le soundbar permettono di intervenire con un trattamento del suono attraverso un telecomando fornito in dotazione, lasciando incrementare o diminuire il volume dei suoni più basso e di quelli più acuti a seconda delle preferenze personali e dell'ambiente d'installazione. Oltre a questo, sono presenti dei preset audio specificamente sviluppati per il tipo di contenuto video e/o audio che viene riprodotto, che comprendono in genere una modalità per il cinema e una per la musica con altre opzioni quali ad esempio una modalità specifica per l'ascolto notturno a volume contenuto. Operano intervenendo con specifiche equalizzazioni del segnale audio, enfatizzando quelle frequenze che hanno un impatto più definito e importante con lo specifico contenuto audio che viene riprodotto. Il consiglio, una volta installata la nuova soundbar, è quello di sperimentare con le differenti impostazioni così da ricercare il suono finale che si preferisce. Una via rapida potrebbe essere quella di impostare manualmente, partendo dalla modalità di default, una sorta di loudness: implica aumentare di alcuni dB il volume dei toni bassi e dei toni alti, così da conferire maggiore enfasi soprattutto quando si preferisce (o si deve) utilizzare un volume complessivo non particolarmente elevato.
Per chi è più attento ad avere un ambiente domestico che sia sempre smart può essere infine interessante optare per una soundbar che sia compatibile con connettività di rete Wi-Fi, così da offrire un audio multiambiente sfruttando Amazon Alexa o Google Home. In questo modo la soundbar viene trasformata in un vero e proprio altoparlante smart, sul quale riprodurre la musica con un semplice comando vocale.
Come abbiamo visto sono tanti gli elementi da tenere in considerazione nella scelta di una soundbar da abbinare al proprio televisore, a partire dalle indubbie considerazioni legate al costo. Il risultato finale varia a seconda del modello ma quello che se ne ricava, anche con la soundbar più semplice dal punto di vista tecnologico, è un'esperienza di fruizione dei contenuti audio e video che è ben più coinvolgente e gradevole che con i soli diffusori integrati nel proprio TV.
Una soundbar per tutte le esigenze: la proposta di Sharp
Gran parte delle feature qui analizzate vengono proposte da Sharp nella sua innovativa gamma di soundbar. Il già citato modello HT-SBW800 è quello che ci ha colpiti maggiormente: parliamo di un sistema 5.1.2 con supporto ai segnali audio multicanale Dolby Atmos.
Si tratta di un sistema dalle dimensioni generose che, tuttavia, si inserisce perfettamente nell'ambiente casalingo affiancando gli schermi più ampi - nella nostra prova risalente allo scorso maggio l'avevamo abbinato a un TV da 65 pollici. La formula concepita da Sharp prevede un'installazione semplice e rapida: basterà posizionare la soundbar e il relativo subwoofer, alimentare entrambi i dispositivi e collegarli al televisore.
La soundbar Sharp HT-SBW800 risponderà alle esigenze del grande pubblico, ma si dimostrerà particolarmente adatto agli appassionati di film (riprodotti in streaming o su supporto ottico), così come agli amanti della musica, che potranno usufruire dell'interfaccia Bluetooth per la riproduzione musicale da un dispositivo mobile, magari sfruttando servizi streaming quali Spotify e Tidal.
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