Che siano in acciaio, ghisa o ceramica, le varie stufe offrono prestazioni piuttosto simili tra loro, sia in termini di capacità di riscaldamento che di autonomia e di durata di vita. Le differenze, in effetti, sono soprattutto di tipo estetico. I modelli in pietra ollare e in mattoni refrattari, tuttavia, si distinguono per la loro efficacia in quanto accumulano il calore e lo diffondono in seguito in maniera graduale.
Per quanto riguarda le stufe in acciaio, i modelli proposti oggi sul mercato offrono prestazioni di migliore qualità rispetto al passato. Altrettanto solide di quelle in ghisa, sono tuttavia soggette a deformazione in caso di surriscaldamento. Ricordiamo inoltre che, se da un lato le stufe in ghisa riscaldano meno rapidamente una stanza, dall’altro continuano a diffondere calore più a lungo anche dopo essere state spente.
Esistono inoltre modelli rivestiti in materiali che conservano a lungo il calore, come ad esempio la steatite, ma anche che tali materiali incidono sul costo d’acquisto dell’apparecchio.
Esistono poi le stufe ad accumulo, che si distinguono per avere prestazioni ancora più avanzate. Pesanti, voluminose e piuttosto costose, garantiscono tuttavia un riscaldamento di ottima qualità. Realizzate generalmente in steatite, in ceramica oppure in ceramica e pietra, diffondono calore quasi esclusivamente per irraggiamento e per non meno di 12 ore. Ricordiamo a questo proposito che l’irraggiamento è il tipo di trasmissione di calore ideale.
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