Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato che l’acqua dei distributori a colonna, i cosiddetti «Watercooler», spesso presenta una preoccupante concentrazione di batteri e in alcuni casi è contaminata da germi patogeni. L’acqua potabile erogata dai distributori può pertanto evidenziare rischi sanitari per le persone immunocompromesse. Considerando la crescente diffusione dei distributori d’acqua in Europa e il consenso che tali apparecchi riscuotono presso il pubblico, si avverte la necessità di regolamentare il settore. I parametri microbiologici fissati dalla direttiva 98/83/CE(1) devono essere rispettati solo se l’acqua è inserita in contenitori, per esempio in bottiglie (articolo 6, paragrafo 1, lettera c)). Al momento dell’erogazione dell’acqua al consumatore da un distributore a colonna tali limiti non si applicano più. Sussiste pertanto un’evidente lacuna normativa, poiché l’acqua erogata dai distributori non è comparabile con quella comunemente imbottigliata e posta in vendita in bottiglia. Lunghi periodi di stasi nei boccioni e condizioni ambientali sfavorevoli possono portare a gravi contaminazioni batteriche dell’acqua. Inoltre, per l’acqua erogata dai distributori a colonna sussistono requisiti diversi rispetto a quella proveniente dai distributori collegati alla rete idrica. Dal punto di vista del consumatore tale differenza non ha senso, visto che gli utilizzatori devono poter contare su requisiti uguali per la qualità dell’acqua di un distributore senza dover prima controllare il tipo di distributore. Gli interroganti desiderano pertanto chiedere alla Commissione: 1. Come valuta la Commissione i problemi igienici relativi ai distributori d’acqua?
2. Come valuta la Commissione l’attuale mancanza di regolamentazione dei distributori d’acqua nel diritto comunitario?
3. Ritiene la Commissione che dal punto di vista della tutela del consumatore si dovrebbero armonizzare le diverse normative afferenti i distributori a colonna e quelli collegati alla rete idrica?
4. È propensa la Commissione a compensare le carenze igieniche dei distributori d’acqua attraverso un’espansione del quadro normativo? Quali misure ritiene idonee al riguardo (p. es. rispetto dei limiti al momento dell’erogazione del prodotto, metodi di depurazione tecnici come filtri a carboni attivi e ultrafiltrazione)?
(1) GU L 330 del 5.12.1998, pag. 32.
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