Buone notizie dalla Carolina del Nord, almeno per i nostri intestini. Alla Duke University, un team di scienziati sta sviluppando una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale (AI tech), da aggiungere ai normali WC, che avrà una funzione rivoluzionaria.
Le feci dei pazienti saranno analizzate direttamente in bagno, così i gastroenterologi avranno più informazioni per curare le malattie come l’infiammazione intestinale o la sindrome da intestino irritabile.
La ricerca in questione si sta svolgendo al Center for Water, Sanitation, Hygiene and Infectious Disease (WaSH-AID), della Duke University. É stata presentata durante una conferenza online, in occasione della Settimana delle malattie digestive (Digestive Disease Week) che si è svolta dal 21 al 23 maggio 2021.
Deborah Fisher, oltre a essere professoressa associata di medicina alla Duke University, è anche una delle leader del gruppo di ricercatori. «Di solito – ha detto Fisher durante la conferenza – i gastroenterologi, per capire le cause di un disturbo, devono basarsi su quello che dice il paziente riguardo le proprie feci. Spesso, però, i pazienti non sono capaci di dare informazioni precise».
Partendo da questa situazione, la tecnologia Smart Toilet permetterà di «raccogliere tutti quei dati necessari a rendere le diagnosi di malattie gastrointestinali croniche più accurate e più rapide». Un principio di infiammazione intestinale potrebbe essere intercettato subito, o ancora il decorso della malattia, successivo alla cura farmacologica o dietetica, potrebbe essere monitorato regolarmente.
Pensiamo ad un istituto medico per lunghe degenze, come le case per anziani, e alla rapidità con cui potrebbero essere fatte le diagnosi.
Come funziona lo Smart Toilet
La tecnologia in via di sviluppo alla Duke University può essere installata nei tubi dell’acqua di una toilet già in funzione. Ogni volta che il paziente ha fatto e scarica lo sciacquone, viene scattata un’immagine delle feci. Più ne vengono fatte, più facile sarà determinare se una persona è affetta da stipsi o diarrea, oppure se è presente del sangue.
All’inizio della sperimentazione sono state raccolte oltre 3000 immagini di feci, in parte prese da Internet e in parte degli stessi ricercatori. Prima sono state classificate in base alla scala delle feci di Bristol (Bristol Scool Scale), un metodo diagnostico riconosciuto, da parte di un’equipe medica, poi è stato fatto il riscontro con l’intelligenza artificiale.
Attraverso un algoritmo “deep learning” e una “convolutional neural network” (rete neuronale convoluzionale, usata nei processi di machine learning), è stato possibile catalogare i tipi di feci con l’85% di accuratezza, e individuare la presenza di sangue nel 76% dei casi.
Sonia Grego, un’altra ricercatrice leader del Duke Smart Toilet Lab, si dice ottimista rispetto all’uso che si farà di questo strumento innovativo. «Le persone dovranno solo tirare lo sciacquone – ha detto Grego – lo Smart Toilet sarà un vantaggio soprattutto per i pazienti che fanno fatica a riportare le proprie condizioni ai medici, come gli anziani o i malati gravi».
Il prototipo sembra promettente, anche se non è ancora disponibile al vasto pubblico. Inoltre, i ricercatori stanno provando a sviluppare nuove funzionalità, come la possibilità di marcare elementi biochimici specifici direttamente dai campioni che scorrono nel WC. In questo modo, i dati raccolti dallo Smart Toilet saranno ancora più precisi.
Traduzione da: Smart Toilet uses artificial intelligence to monitor bowel health
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