Il mercato dei televisori è sicuramente al centro di un vortice di innovazioni: l'adozione dell'HDMI 2.1, l'avvento della risoluzione 8K, arrivo di nuove tecnologie per i pannelli. Ma tra i tanti dubbi, che abbiamo discusso in vari nostri articoli relativi alla scelta di un televisore, rimane da sciogliere quello principale, ovvero: che risoluzione e diagonale bisogna scegliere per avere una visione ottimale? Esistono varie risposte a questa domanda. In passato abbiamo più volte fatto riferimento a tabelle apposite che suggeriscono la distanza ideale per guardare un televisore con una determinata diagonale e risoluzione. Tuttavia, queste tabelle non indicano un valore univoco, in quanto la percezione e l’elaborazione dell’immagine trasmessa vengono poi eseguite dai nostri occhi e dal nostro cervello, che elaborano tutti i dati in maniera un po’ differente. Cerchiamo dunque di sviscerare i più recenti studi in materia, alcuni aspetti poco conosciuti e di capire se mai la scelta di un televisore con risoluzione 8K possa essere - in alcuni casi - una scelta azzeccata, soprattutto per chi intende acquistare un nuovo televisore da tenere per diversi anni.
INDICE
MERCATO TV, UNA BREVE ANALISI
Il mercato dei televisori ha una tendenza ben chiara e definita: gli utenti preferiscono acquistare diagonali sempre più grandi, in favore di una visione più immersiva e per creare un salotto che possa diventare un vero e proprio cinema casalingo. Ciò è dovuto a vari fattori. Prima di tutto l’integrazione di diverse tecnologie che permettono di visualizzare le immagini e di gestirne effetti e movimenti al meglio. Ogni produttore usa tecnologie specifiche ma il risultato non cambia: mentre fino a qualche anno fa nelle scene più frenetiche si poteva notare qualche artefatto, oggi nella fascia media è difficile trovare un televisore che non soddisfi sotto questo punto di vista. In secondo luogo, il progressivo calo dei prezzi. Oggi è possibile acquistare un modello da 65 pollici con tecnologia più raffinata di un comune LED, è il caso del QLED Samsung Q70T, con prezzi che oscillano intorno ai 1000 euro e con la possibilità di usufruire di incentivi di supervalutazione dell'usato nell'ottica del passaggio al Dvb-T2. C’è però da fare una considerazione importante. Assodato il fatto che gli utenti preferiscono televisori sempre più grandi, è anche vero che le dimensioni medie delle case rimangono invariate, soprattutto nelle aree urbane del nostro Paese.
RISOLUZIONE, PIÙ È ELEVATA MEGLIO È?
La risoluzione indica semplicemente il numero di pixel contenuti in una determinata superficie. Oggi sul mercato esistono televisori con risoluzione FullHD (1920 x 1080p, ovvero circa 2 milioni di pixel), 4K (3840 x 2160p, quindi 8 milioni di pixel) e 8K (7680 x 4320p, un totale di oltre 32 milioni di pixel). La risoluzione è dunque slegata dalla dimensione del televisore, ma incide su un particolare aspetto ovvero la densità di pixel. Prendiamo per esempio la diagonale di 55 pollici. Un televisore FullHD avrà una densità di circa 40ppi (ppi è una sigla che significa pixel per inch, ovvero pixel per pollice), un 4K da 55 pollici consente di ottenere circa 80ppi mentre per un televisore 8K si ottiene una densità di 160ppi.
A tal proposito vale la pena citare lo studio di Daeun Park, Yoonjung Kim e YingKyung Park (link in fonte), secondo cui un display 8K riesce a riprodurre in maniera migliore le varie sfumature sui gradienti di colori. Motivo che ha spinto gli utenti sottoposti allo studio a giudicare i display con risoluzione 8K, a parità di condizioni di riproduzione (distanza, luminosità, saturazione e contrasto), migliori dei pannelli 4K. Ciò avviene per un motivo ben preciso. Il nostro cervello non vede le immagini in pixel, ma nel loro insieme. Un televisore con una densità di pixel più elevata e con una risoluzione maggiore, inganna meglio la nostra percezione, con il risultato che alla vista l’immagine di un televisore 8K risulterà più reale, rispetto a quella di un televisore 4K (a parità di condizioni e grandezza). Questo rappresenta un aspetto importante, in quanto più pixel abbiamo nella stessa superficie, più l’immagine avrà una migliore definizione all’occhio. Sebbene possano sembrare numeri piuttosto elevati, pensiamo che siamo decisamente distanti rispetto a quanto ottenuto in ambito smartphone. Un top di gamma come il Samsung Galaxy S21 Plus (qui la nostra recensione), raggiunge infatti una densità di ben 394ppi. Sono ovviamente due settori completamente diversi, ma il paragone è necessario per introdurre il concetto di distanza, relativamente alla diagonale e alla risoluzione scelta.
DIAGONALE E DISTANZA: CON L8K LE COSE CAMBIANO
Fino all’avvento della risoluzione 4K è stata adottata la teoria dell’acuità visiva, sia dalla stampa specializzata, sia da diversi produttori. Esistono infatti varie tabelle che indicano la distanza ottimale di visione per televisori FullHD e 4K a seconda della diagonale. I valori si possono ottenere tramite un semplice calcolo. Per esempio, per la risoluzione 4K è sufficiente moltiplicare la diagonale del display (in centimetri) per 1,5, in modo da ottenere la distanza ottimale. Ciò significa che per un pannello 4K da 55 pollici viene consigliata una distanza di visione di 2,10 metri, mentre per un pannello con risoluzione 4K da 65 pollici si arriva a circa 2,5 metri.
Se venisse adottata la stessa regola per i televisori 8K si otterrebbero però valori decisamente anomali. Per esempio, un pannello da 65 pollici 8K avrebbe come distanza di visione ottimale circa 60 centimetri, la distanza tipica a cui teniamo il monitor di un portatile mentre lavoriamo. Valori ovviamente impossibili. La maggiore definizione del televisore 8K, come confermato da vari studi, ha cambiato le regole del gioco. Il pannello 8K garantisce infatti maggiore tridimensionalità e i benefici sono visibili non solo per quanto riguarda i pannelli più grandi, come quelli sopra gli 80 pollici, ma anche con diagonali più umane.
Non a caso Samsung produce il Q700T in versione da 55 pollici. La distanza ottimale è stata dunque riformulata rispetto a quanto avveniva precedentemente. Per calcolarla è sufficiente prendere in considerazione l’altezza del pannello in centimetri e moltiplicarla per 2,5. Si ottengono rispettivamente valori di circa 1,8 metri e 2 metri per tv con diagonali di 55 e 65 pollici e risoluzione 8K. Una distanza che permette di godere appieno anche del migliore campo visivo, ovvero quello di circa 45 gradi, considerato come ottimale in quanto ci consente di vedere ogni punto dello schermo senza dover muovere la testa.
Per spiegare in maniera semplice questo aspetto possiamo pensare alla tecnica pittorica del puntinismo. I quadri venivano realizzati unendo una serie di puntini più o meno distanti tra loro e più o meno compatti. A puntini meno densi sull’area disegnata corrispondeva una maggiore distanza visiva per ottenere una visione ottimale. Un esempio è il quadro "Grand Canal "di Paul Signac, in cui i punti sono ben visibili anche a distanze molto elevate. Aumentando il numero dei punti, come nel quadro “Una domenica pomeriggio sull’isola” di Georges Seurat, si può visionare il quadro a una distanza più ridotta rispetto al primo caso, ottenendo un bilanciamento perfetto e con molta difficoltà a distinguere le singole unità che le costituiscono (i punti, o i pixel nel caso dei televisori).
L’8K potrebbe invece essere interpretato come l’opera “Il quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo. In questo caso è sempre stata usata la tecnica del puntinismo, ma le figure sono ben distinte tra di loro e soprattutto è ben chiara la tridimensionalità dei personaggi raffigurati rispetto allo sfondo e agli altri elementi.
È proprio lo stesso effetto che si ottiene con un televisore 8K, che restituisce un’immagine in grado di illudere meglio il nostro cervello sul fatto che non sia un insieme di punti ma una riproduzione molto simile alla realtà, migliorandone così la percezione e la qualità.
COSTI ELEVATI E POCHI CONTENUTI: VALE LA PENA?
Come ogni tecnologia al debutto, anche la risoluzione 8K ha tutt’oggi dei costi elevati rispetto alle alternative 4K. Ma è un aspetto che accomuna qualsiasi novità di questo settore. Nel mercato smartphone i pieghevoli hanno ancora costi proibitivi per molti e gli esempi sono tantissimi. Con il passare del tempo è però lecito aspettarsi che i televisori con risoluzione 8K possano abbassarsi di prezzo e diventare più accessibili. Un esempio è il Samsung QLED Q700T da 55 pollici, disponibile con costi molto simili rispetto ad alcune alternative con pannello OLED con la stessa diagonale.
Rimane il problema dei contenuti disponibili. Anche in questo caso la considerazione da fare è che siamo ancora agli inizi della diffusione di una tecnologia presentata per la prima volta durante il 2019. Seppur ci sia ancora tanta strada da fare, il segnale positivo arriva anche dai produttori di fotocamere. Oggi è infatti possibile creare contenuti in 8K con dispositivi relativamente accessibili ai professionisti, come la Canon EOS R5 annunciata a luglio 2020, o la Sony A1, una mirrorless fullframe in grado di registrare video fino a risoluzione 8K 30 fps. A ciò si aggiungono le declinazioni dei vari produttori di smartphone, anch'essi piuttosto generosi nel dispensare megapixel all'interno dei propri sensori fotografici. Segno di una volontà comune di tutta l’industria a esplorare questa frontiera. Certo, siamo ancora lontani da una proposizione di contenuti soddisfacente ma nel frattempo gli avanzati algoritmi di upscaling, di cui abbiamo ampiamente parlato nei nostri approfondimenti, colmano la loro mancanza.
DIAGONALE E RISOLUZIONE: UNA SCELTA DI BUON SENSO
Ovviamente la scelta finale dipende dalle esigenze di ciascuno. È indubbio che per diagonali inferiori ai 40 pollici non abbia senso cercare un televisore con risoluzione più elevata del FullHD. La valutazione cambia notevolmente nella fascia dai 40 ai 50 pollici. La risoluzione 4K è in questo caso un passo obbligato. Ormai si trovano ottime alternative con risoluzione 4K con prezzi decisamente bassi e considerando la distanza media di visione soddisfano i requisiti per avere un’esperienza ottimale. Perlopiù i contenuti in 4K sono facilmente disponibili tramite le maggiori applicazioni di streaming multimediale. Possiamo tranquillamente affermare che il 4K sia ormai uno standard e che per tutto il mercato sia arrivato il momento di pensare oltre.
Dai 55 pollici in su potrebbe valere la pena fare qualche considerazione in più per quanto riguarda l’acquisto di un televisore 8K. I vantaggi in ambito visivo sono stati dimostrati da più ricerche e i prezzi si allineano pian piano a quelli dei migliori top di gamma OLED. Acquistare oggi un televisore 8K da 55 o 65 pollici, significa soprattutto avere una visione più gradevole e immersiva rispetto al 4K a parità di distanza, proprio per il maggiore dettaglio e densità di pixel a disposizione. E sfruttare le evoluzioni delle dell'intelligenza artificiale e del machine learning nel dare nuova vita ai contenuti a risoluzione più basse. Sarebbe oltremodo pretenzioso, però, parlare di una scelta pensata per il futuro: i contenuti 8K aumenteranno nei prossimi anni, e su questo non ci piove, ma la scelta di un 8K può e deve essere fatta in ragione dell'attuale stato dell'arte.
I PIXEL FANNO LA FELICITÀ?
Ma quindi: avere più pixel è utile o inutile? Chi ha un po' di memoria storica, si ricorderà che sul tema si è dibattuto moltissimo anche al momento del battesimo del 4K sul mercato. A distanza di quasi 9 anni dal lancio del primo 4K, non possiamo che constatare che la risoluzione 4K si sia sviluppata diventando oggi di fatto accessibile a chiunque, sia nella realizzazione che nella visione dei contenuti. La stessa cosa - promettono i produttori - avverrà con l’8K che non introduce solo il concetto di risoluzione maggiore, ma anche quello di iperrealismo. Detta in parole povere: poter contare su un gruzzolo maggiore di pixel significa avere un’immagine così fedele da risultare quasi tridimensionale alla vista, ottenendo un risultato che restituisce lo stesso effetto visivo che avremo guardando un bel panorama in cima alla montagna o in riva al mare. È proprio questo il compito dell’8K e se al momento chi sceglie di acquistare uno dei modelli compatibili si può considerare un precursore, è lecito immaginare che questo diventi un trend sempre più battuto nel corso dei prossimi anni.
Contenuto realizzato in collaborazione con Samsung
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